Oggi la società ci pone di fronte a
maggiori difficoltà soprattutto per quanto riguarda l’educazione e il rapporto
con i figli. Una società sempre più esigente in cui alle volte essere genitore
diventa davvero un peso, in particolare quando arriva il momento in cui le cose
si complicano, perché si complicano.
L’adolescenza soprattutto,
diventa il primo vera banco di prova che ogni genitore teme, anche se le basi
da cui partire e su cui lavorare devono essere messe già dai primi anni di
vita.
IL problema è che molti genitori oggi sono presi da troppe cose, lavoro e
vita frenetica, che portano a tralasciare alle volte l’importanza di prestare
attenzione al piccolo e di comunicare, fino a quando arrivati a 13-14 anni i
ragazzi cominciano la loro trasformazione, una maturità sessuale che li porta a
sentire tutto ampliato. Pensano di essere ormai adulti anche se in realtà non
sanno ancora cosa sono davvero e vanno alla ricerca di risposte, la
frustrazione e la necessità di fare quel passo verso l’età adulta diventa un
campo minato per tutti i genitori, a maggior ragione per coloro che non hanno
mai davvero prestato la dovuta attenzione al bambino che adesso sta diventando
adulto.
Cosa fare, sono molti i genitori che si
pongono questa domanda, soprattutto quando si trovano a dover gestire ragazzi
che non li rispettano, con atteggiamenti di sfida che tanto ci mandano in
bestia, quella presunzione di sapere come va il mondo, anche se sappiamo che
del mondo ancora non hanno visto nulla. Armatevi di tanta pazienza perché la
strada è dura ma se volete bene ai vostri figli e ora di fare qualcosa.
Prima di tutti comunicare con il ragazzo
è fondamentale, la severità eccessiva non paga, provocherebbe
solo un maggior allontanamento. Questo non significa
che non bisogna stabilire delle regole. Bisogna venirsi incontro in qualche
modo, se da una parte date maggiore autonomia, dall’altra farete capire
che anche loro devono assumersi le responsabilità e le conseguenze delle azioni
che commettono.
Il genitore deve assolutamente accettare che il figlio ha la propria
personalità, la propria privacy, un suo modo di essere, da qui sicuramente ci
sarà maggiore apertura e rispetto da parte di vostro figlio.
Qual è la cosa giusta da fare? Sicuramente comunicare e trovare un
compromesso.
E’ molto importante comprendere cosa vostro figlio
voglia dirvi, ma sempre senza perdere di vista l’importanza delle regole e del
rispetto. Fategli capire quanto vi ferisce la sua mancanza di rispetto se
questo è il vero problema e ponete dei limiti. Per quelli che si trovano di
fronte ad episodi estremi, come eccessiva aggressività, il confronto con altri
genitori dunque è quello che ci vuole. Per poter avere altri punti di vista e
trovare magari strategie nuove.
Non siate oppressiva, ascoltate e abbiate tanta pazienza, solo così
avete delle possibilità di stabilire un contatto con vostro figlio e avere
rispetto.
I casi in cui l’odio diventa violenza fisica e verbale sono da ritenersi
versioni patologiche, in questa situazione sarebbe opportuno valutare un
percorso terapeutico e un counseling genitoriale, o una terapia dei genitori.
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